martedì 26 maggio 2015

PSICOLOGIA - MELANIE KLEIN

Nacque a Vienna il 30 marzo del 1882 suo padre era medico e anche Melanie aveva deciso  di studiare medicina 
Tuttavia il matrimonio a 21 anni  la spinse ad abbandonare quella sua prima idea  e studiare arte e storia all'Università di Vienna
il trasferimento della famiglia  a Budapest le permise di incontrare Sandor Fereczi psicoanalista  ungherese e uno dei primi  seguaci  di Freud
questo incontro consentì a Melanie di conoscere la psicoanalisi
Nel 1918 presentò il primo lavoro  Lo sviluppo del bambino 
Nel 1920  al Consiglio dell'Aia incontrò Karl Abraham   psicoanalista  con cui lavorò fino al 1925 presso l'Istituto  psicoanalitico di Berlino
Dopo la morte di Abraham  si recò a Londra dove continuò a lavorare  per tutta la sua vita
Nel 1932 pubblicò la Psicoanalisi dei bambini  in cui delinea i concetti di proiezione e introspezione cioè i meccanismi  fondamentali  attraverso cui l'Io  si mette in comunicazione con il mondo esterno
Nel 1945 concluse  i suoi Contributi  alla psicoanalisi e nel 1957 pubblicò Invidia e gratitudine 
Morì a Londra nel 1960
La Klein è indubbiamente la psicoanalista che più di ogni altra ha approfondito la conoscenza del mondo psicologico infantile
per superare le difficoltà con il rapporto con i bambini  nella primissima infanzia  incapaci di esprimersi  compitamente e con un vocabolario estremamente  ridotto Melanie utilizzò il gioco come strumento di psicoanalisi
Il gioco rappresenta l'unico modo  con cui l'inconscio  infantile può manifestarsi  direttamente e quindi essere interpretato dall'analista
Invece della tecnica delle libere associazioni la Klein utilizzò la tecnica del libero gioco  con cui potè controllare fin dalle sue primissime manifestazioni la presenza di un'anomalia psichica
Sula base del rapporto realtà/fantasia  si può pertanto distinguere un bambino psicotico  da quello normale
Nel primo gioco è suscettibile di intense elaborazioni  fantastiche, mentre nel secondo la fantasia  non elimina il senso del reale  che rimane costante
Il rapporto madre/bambino  chiarisce la comparsa nel bambino di sentimenti di invidia di tipo distruttivo  giacchè la madre è nello stesso tempo  la sorgente della vita ma anche colei che può dare  o togliere piacere
I sentimenti di angoscia che si associamo a questa ambivalenza amore/odio  vengono rimossi in modo che venga conservato l'equilibrio del bambino  potranno  riaffiorare nell'adulto colpito da manifestazioni nevrotiche

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