Nacque a Vienna il 30 marzo del 1882 suo padre era medico e anche Melanie aveva deciso di studiare medicina
Tuttavia il matrimonio a 21 anni la spinse ad abbandonare quella sua prima idea e studiare arte e storia all'Università di Vienna
il trasferimento della famiglia a Budapest le permise di incontrare Sandor Fereczi psicoanalista ungherese e uno dei primi seguaci di Freud
questo incontro consentì a Melanie di conoscere la psicoanalisi
Nel 1918 presentò il primo lavoro Lo sviluppo del bambino
Nel 1920 al Consiglio dell'Aia incontrò Karl Abraham psicoanalista con cui lavorò fino al 1925 presso l'Istituto psicoanalitico di Berlino
Dopo la morte di Abraham si recò a Londra dove continuò a lavorare per tutta la sua vita
Nel 1932 pubblicò la Psicoanalisi dei bambini in cui delinea i concetti di proiezione e introspezione cioè i meccanismi fondamentali attraverso cui l'Io si mette in comunicazione con il mondo esterno
Nel 1945 concluse i suoi Contributi alla psicoanalisi e nel 1957 pubblicò Invidia e gratitudine
Morì a Londra nel 1960
La Klein è indubbiamente la psicoanalista che più di ogni altra ha approfondito la conoscenza del mondo psicologico infantile
per superare le difficoltà con il rapporto con i bambini nella primissima infanzia incapaci di esprimersi compitamente e con un vocabolario estremamente ridotto Melanie utilizzò il gioco come strumento di psicoanalisi
Il gioco rappresenta l'unico modo con cui l'inconscio infantile può manifestarsi direttamente e quindi essere interpretato dall'analista
Invece della tecnica delle libere associazioni la Klein utilizzò la tecnica del libero gioco con cui potè controllare fin dalle sue primissime manifestazioni la presenza di un'anomalia psichica
Sula base del rapporto realtà/fantasia si può pertanto distinguere un bambino psicotico da quello normale
Nel primo gioco è suscettibile di intense elaborazioni fantastiche, mentre nel secondo la fantasia non elimina il senso del reale che rimane costante
Il rapporto madre/bambino chiarisce la comparsa nel bambino di sentimenti di invidia di tipo distruttivo giacchè la madre è nello stesso tempo la sorgente della vita ma anche colei che può dare o togliere piacere
I sentimenti di angoscia che si associamo a questa ambivalenza amore/odio vengono rimossi in modo che venga conservato l'equilibrio del bambino potranno riaffiorare nell'adulto colpito da manifestazioni nevrotiche
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